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DONATO D'AVELLA - ULTIMO DI UNA BELLA DINASTIA ROSETANA

di Nicola Chiechi

La recente scomparsa dell’amico Donato D'Avella, avvenuta il 20 aprile scorso in SILVER SPRING MARYLAND (USA), mi ha profondamente addolorato. Era l'ultimo dei quattro figli di Felice D'Avella (Felicione) e di Lucia Cascioli; gli altri fratelli erano don Domenico, Antonio e Giovanni, anch’essi scomparsi. Donato è venuto a mancare all'età di 82 anni, lasciando i figli Felice e Lucia e i sei nipoti, a cui vanno le nostre più sentite condoglianze; la moglie, Michelina, è deceduta molti anni fa.


La triste notizia mi ha portato indietro nel tempo. Erano gli anni ‘60 del secolo scorso, quando Donato, come molti altri giovani di Roseto, prese la via dell'emigrazione. Era un giovane sano, aitante e pieno di volontà, alla ricerca di un lavoro che gli assicurasse un avvenire migliore che a Roseto non avrebbe mai trovato, in quanto mancavano i presupposti che tutti conosciamo. Dopo aver frequentato uno dei tanti corsi professionali presso laCasa del Giovine, promossi e organizzati dal bravo don Nicolino De Renzis, e dopo il lavoro artigianale di sarto, fu costretto per l'appunto a varcare i confini del nostro Paese, prima in Inghilterra e poi in America, dove vide realizzarsi i suoi sogni. a scomparsa di questo antico mio amico mi ha fatto ricordare i bei tempi di quel lontano periodo giovanile, quando a Roseto conobbi la famiglia D'Avella. Il papà di Donato, Felice (Felicione), era un uomo molto simpatico e disponibile con tutti. La mamma, Lucia, una moglie e madre esemplare. La ricordo sempre dolce e affettuosa affacciarsi da quella balconata della sua abitazione in via Mons. Sabetti, difronte alla chiesetta di S. Maria Lauretana. Ma i ricordi più belli di questa famiglia patriarcale sono legati a Giovanni e a don Domenico. Giovanni in quel periodo ritornava spesso tra noi dalla Francia, dove si trovava per motivi di lavoro. Erano i tempi di Raoul Casadei a Roseto, ed egli si inserì subito in quel gruppo di amici, i quali formarono un bel complesso musicale. Ne facevano parte Gino Romano, Stefano De Cesare, Mike Ronca, Vincenzo Bellerba, Filippo Capobianco (Filippone) ed altri. Giovanni si distingueva per la sua bella voce che, con quell'accento acquisito in Francia, la rendeva ancora più bella (cfr. il mio “ Ricordi di Roseto Valfortore”, Ed. Catapano, Lucera, 2017, p. 65 ss.). Un legame particolare avevo con don Domenico, con il quale allacciai sin dall'inizio un affettuoso rapporto di stima e amicizia. Quando egli ritornava a Roseto da Casalnuovo Monterotaro, dove era parroco, immancabilmente ci incontravamo. Don Domenicoera un bravo sacerdote, molto amato nella sua parrocchia; un uomo di bell'aspetto, come gli altri suoi fratelli. Come dico nel mio libro (” Ricordi…”, op. cit., p. 51 ss.), mi spingevo a chiamarlo affettuosamente Jeff Chandler, per la grande somiglianza che aveva con il famoso attore hollywoodiano di quegli anni. L'amicizia con don Domenico durò fino alla sua scomparsa, nell’ottobre del 2013, dopo una lunga sofferenza. Diventò parroco di Casalnuovo Monterotaro nel 1957, quando avevaappena 27 anni, dopo aver fatto il vice di don Fedele De Cesare. I suoi parrocchiani tuttora conservano un buon ricordo di don Domenico, anche per la sua attiva partecipazione nei soccorsi durante il violento terremoto del 2002, che colpì il Molise e l'alto Tavoliere. Infatti, il piccolo centro dauno fu il più compromesso del territorio; la stessa casa parrocchialefu completamente distrutta, e don Domenico trovòrifugio in alcuni locali messi a disposizione dalSindaco, insieme ad altri cittadini (da FamigliaCristiana del 17.11.2002, n. 46). Don Domenico, durante il sacerdozio, meritò la nomina di Monsignore dalla Santa Sede. Ora giace nel cimitero di Roseto, accanto alla cara mamma Lucia, la quale ha vissuto negli ultimi anni con suo figlio a Casalnuovo, dove era stimata e benvoluta. Non a caso parlavo di questa bella famiglia“ patriarcale “, di cui l'ultimo a lasciarci è stato il caro Donato. Ricordo - tra gli altri - Clementina D'Avella, moglie di Giuseppe D'Avanzo, sorella di Felice e madre degli indimenticabili Antonio D'Avanzo (Totonno), Domenico, Battista, Tettina, etc. Ricordo ancora con affetto Aniello D'Avella, mio fedeleamico: era un altro componente di questa bella dinastia rosetana, oltre agli altri fratelli e sorelle di Felice D'Avella, che ricordo solo vagamente. A tutti vanno un affettuoso pensiero e una preghiera.